martedì 11 agosto 2020

 ho dimenticato qualcosa da te

forse il nervo ottico, le iridi con il prato
un braccio liquefatto che dalle spalle
svuota la schiena, toglie il fiato;
ho ricordato qualcosa da te,
come si ricorda primavera da una piccola rosa
un poco sofferente e vera
nell'aiuola sotto casa.
*
gli occhi arrivano prima
dell'ostacolo
ma quel giorno sono stati così lenti
che mi sono spezzata le caviglie
come gambi vuoti di grano
paglia di agosto, San Lorenzo ancora in cielo,
giallo scottante il pianto.

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