lunedì 10 agosto 2020

Ho sognato di chiamarti al telefono

per dirti: Sii più dolce con te stesso

ma eri ammalato e non hai risposto
Lo spreco del mio amore prosegue in questo modo
cercando di salvarti da te stesso
ho sempre pensato ai residui
di energia, di come l'acqua scorre da un colle
dopo che le piogge si sono fermate
o del fuoco che vuoi lasciare quando vai a letto
ma senza riuscirci, che si consuma senza spegnersi,
i carboni sempre più rossi, sempre più strani
nel scintillare e nello spegnersi
di quanto tu non lo desiderassi
seduto lì a mezzanotte passata.


Parlando di poesia, spostando le braccia
piene di libri sul tavolino dove le facce
guardano in giù oppure in alto, ascoltando, leggendo
ad alta voce, parlando di consonanti, di elisioni,
intrappolate nel come, ignorando il perché;
guardo il tuo viso, Jude,
né immusonito né remissivo,
opaco nell'obliqua pioggia di polvere sulla tavola:
una presenza come la pietra, se la pietra potesse pensare
Ciò che non posso dire, è me. Per questo sono venuta.


Adrienn Rich

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