lunedì 21 maggio 2018

Mio padre si soffiava nella conca delle mani,
si strappava la pelle dalla bocca
dicevano che aveva una forma d’ansia per il domani
che prima o poi la depressione tutti tocca
se vivi osservando l’ombra che si mangia i divani,
se resti a guardare come il suo spazio trabocca.
Mio padre però ci ha provato,
Lo diceva sputando veleno, a mia madre,
quando tornava dal turno serale (…)
un tempo portava zollette di zucchero ordinate a squadre
in scatole con sopra ogni volta la figura di un diverso animale (…)
poi ha smesso di ridere mio padre
ha iniziato a stare male,
lo hanno preso due volte rannicchiato
come uno straccio vecchio nel filo spinato.

Vincenzo Frungillo da Ogni cinque bracciate

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