giovedì 21 dicembre 2017

sottintendo te
e ogni mia clamorosa fede
nelle pagliuzze che raccolsi
come schiere di merli
nel millenario inverno
anche nell'intaglio, nella pressione sul legno
del primo tavolo
come seno di balia
sottottraccio te
eden, memoria onnivora,
saturazione del sogno
tic dell'anima indomita.

*

spezzò il pane
e rese grazie,
disse
prendetene tutti
ma se lo avesse taciuto
non sarebbe cambiato
il pasto
c'è sempre la mano colma, il ventre svuotato
c'è sempre la macchia del corvo,
così ho scorto di sguincio l'odio
evangelizzato
era leggero, giallo oro,
l'ho indossato
mi rimiravo col suo occhio da cargo
e da allora appaio la sua bestiola semovente
fissa nella sua briciola, un mondo di mollica, una qualsiasi tenerezza
in cui mi immergo malgrado.

1 commento:

  1. “Eravamo tutti inconclusi.

    Dolores Prato

    https://www.youtube.com/watch?v=XUBWYGmaWGA

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