Annotami sul gambo bello della mietitura.
Mi suona d’anni ‘sin la voce, la notte s’imbuca negli specchi.
Mandami a dire che siamo felici. Appena scorticati, ma
felici. Vedi? Mi cado come i passeri di città.
Come una memoria a cuccia. Nei passi andati. A cuccia.
Solo se scortico duettre fotografie, risveglio l’occhio,
la carta delle belle mani. L’aggraziata postura. Di noi.
A futura. Al nulla di paura. A fioritura.
Dorinda Dora di Prossimo
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