giovedì 9 febbraio 2017

C'è mai stato pensiero? Nel suo disintegrarsi mi chiedo cosa abbia sostenuto sin qui la nostra storia, cosa avesse in sé di così ampio e sicuro da poterci condurre. La frangibilità che vedo, che non è ancora perdita di senso ma ostinata e gestita paranoia, questa che semina dubbi in tutti e non salva nessuno, questa che si insinua in ogni saldatura e la scatarra, la ingombra, questa che niente si salva, come un rendiconto, come una guardia di finanza, cos'è? Lui si tiene ancora tutto intero, nel suo tenersi ci precipita in un luogo nascosto dove non si è sicuri e ci si guarda di sbieco; e ci vogliamo male tutti, non c'è più certezza, il reale è sbilenco e il buio si aggruma. Cos'era prima questa cosa che si sfalda? Dove sono le fondamenta irresistibili della grande casa? Perché nessuna parola ha più luogo, nemmeno la grande la grande, la mia, la bella, la sola, l'innamorata, la nuova la nuova, la bella nuova, la stella, la luna, la luna, l'aurora, l'aurora, l'aurora?

Silvia Maria Molesini

2 commenti:

  1. forse tutto si tiene, e hanno ragione quelli della Gestalt

    https://www.youtube.com/watch?v=CbMeAOTPJzM

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