sabato 11 febbraio 2017

ciondolavi con il tuo odore di candela
e a malapena ci riconoscemmo
così incerte dopo la curva
e prima della prima sera
sei un passaggio di farfalle rosse
per la mia anima e mi manca la tua audacia
di rivolgerti in ginocchio ad una vita eterna.

*

c'è una voce piena d'echi sotto la tua voce
sbatte contro la casa che occupi
e in cui ti penso grandissima
con i gomiti bianchi di tinteggiatura
gli zigomi che quando ridi fanno girare i piatti
in un numero di bravura;
di notte mi alzo per informarmi dei tuoi capelli
se siano incastrati nei trucioli dei mobili
se invece siano un nobile lampadario
un milleluci a riccioli
che abbia catturato di Milano
tutti i bagliori dei tramonti.

*

non credo ai miei occhi,
ora lo posso dire
ora che li sogno
bambini in scatoline carillon
circumnaviganti
in una pancia tappezzata a fiori.


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