venerdì 9 dicembre 2016



Ho undici figli.
Undici!
Le dita di due mani e un pollice.
Sarebbe facile confondersi ma io non mi confondo:
Perché Uno
è brutto di aspetto ma saggio come un vecchio.
Perché Due
è bello e ha viaggiato molto.
Perché Tre
è sempre bello ma nel suo petto batte un cuore di pietra.
Perché Quattro
è buono e cammina con passi leggeri sulla terra.
Perché Cinque
è quasi invisibile. Si sta preparando per diventare un grande uomo.
Perché Sei
pensa tanto e parla ancora di più.
Perché Sette
ride sempre ma non ha nessuno che ride insieme a lui.
Perché Otto
è piccolo e magro ed è l’unico dei miei figli che porta una lunga barba.
Perché Nove
è molto elegante e piace alle donne.
Perché Dieci
non ha un solo amico al mondo.
Perché Undici
è delicato di salute, ma forte dentro e capace di distruggere.
Questi sono i miei undici figli e ciò che oggi posso dire di loro.
Ciò che dirò domani, oggi non lo so ancora.
Perché dove sta scritto che un padre conosce i suoi figli
e i figli il proprio padre?

Stefanie Golish, Undici figli, da Tutti possiamo volare. Dal mondo di Kafka (in attesa di editore)