mercoledì 3 giugno 2020

Sorrido, dico: «I gatti è bellissimo destabilizzarli».
Lei chiede: «Destabilizzarli come?»
Ho riso di nuovo: «Piegando una sedia sul pavimento, o un tavolino. Loro si avvicinano con prudenza e stupore, come se ci fosse stata una tragedia del mobilio».
Scuote la testa: «I gatti sono come gli ebrei. Difficilmente sono stupidi, ma quando sono stupidi lo sono in modo totale... Comunque adesso non li ho più». Le sue mani, o la bocca, indicano ciascuna per proprio conto come si sono adeguate nel tempo a complessivi mutamenti.


Daniele Del Giudice, Lo stadio di Wimbledon, Einaudi, 1983

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