di un cadere dei giorni di agosto
come sguardi bassi,
in una città del nord
avrai visto
zone vuote selvatiche
zone vuote selvatiche
porte di ortica;
abitudine antica era tastare il polso
alle contadine vedove
e alle parrucchiere
segnarci
i globuli e i lampetti degli occhi
era la casa della via lunga
della zia sistemata
del cane tonto da caccia;
del cane tonto da caccia;
a tavola come la pedina spostavi
con più strategia
il pane
uno sfamare in tralice
medicare chi era parso solo, malcontento,
o aveva un dolore non vago
non sospetto.
*
ora stiamo a lungo
con le braccia appoggiate
sul serramento della finestra di dietro
pensose e sole
ogni tanto fai il gesto dell'erpice
dal terzo piano
ritracci i tralci dei pomodori
e le canalette di terra
compatte
come solo lui sapeva fare
dovevamo chiamare
il giornale,
dici,
ed è una strana fortuna
la dimenticanza
la foto che manca
il mestiere che non conta niente
se ancora ti sono antica figlia.
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