martedì 15 gennaio 2019

scrivo, mi dico
ma poi non metto giù un rigo di senso,
solo appelli
fogli molli appesi agli alberi
"smarrito e smarrita"
giorno, luogo, fotocopie
di volti
come me li stampavo la sera
e che non ritrovo;
e giro e cammino
e non cambio mai destino
e nessuno mi chiama per un avvistamento
oppure traggo falsi indizi, strani indirizzi
su di voi
pezzettini di vite,
l'ho visto in maniche corte con questo freddo,
presto presto,
mi sento spronare
forse da un pazzo,
ma no, era davanti a una vetrina
con un bel cappotto
si vedeva che si era messo a posto
e forse questa è la preterintenzionale
deviazione
in cui viene scansato il mio cuore
bucherellato
come bacheca di scuola elementare
smangiato anche da me
con cento disegni di case rosa rosse blu
di porte ad arco trionfale
e di manone che allora potevano imprigionarvi
nel tatto attento
o cospargervi di papaveri e argini bianchi.

*

ditemi, nasceranno bambini buoni, dolci anche al gusto,
lo si capirà subito
da come importuneranno di domande
sul mondo
da come inventeranno di nuovo l'uomo
fatto a stretta somiglianza di uomo.

*

accorgersi che non si può più
ad un certo punto
scendere
in cortile
solo per giocare, l'unica cosa con l'incredibile tornaconto
della stanchezza di essere felici
di fare i fantasmi
non di morirne.

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