venerdì 2 febbraio 2018

Quando la zia leggeva i fondi di caffè a qualcuno, si doveva infilare una moneta sotto la tazza capovolta. Propiziava la fortuna. La fortuna aveva attraversato tutte le monete sotto il letto matrimoniale della zia. La lettura dei fondi di caffè la zia l’aveva ereditata da sua nonna. La gente si faceva leggere i fondi di caffè da lei come il giornale. Portava monete e regali. I fondi di caffè raccontavano del tempo dietro al tempo. Delle buone notizie, dei lunghi viaggi, di ricchezza e fecondità, di invidia e malattia. 

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Ogni morto porta a Dio il suo ultimo respiro, secondo Costel. Un respiro in cui Dio può leggere la vita di quell’uomo come in un libro. La biblioteca di Dio è uno scaffale pieno di ultimi respiri.


Aglaja Veteranyi, Lo scaffale degli ultimi respiri, trad. A. Lorenzini

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