giovedì 24 agosto 2017

ci siamo trovati, è vero
qualcosa in quel punto della stazione
si è spostato, con i pesi aleatori dell'aria
ma infinitamente difficili calcoli
ci hanno lasciato il numeretto dell'incognito luogo
dove io e te  - e tu e tu
ci siamo guardati senza temere nulla
eppure il pericolo era dentro un organo
o di carne o di senso
e mi chiedo come faremo
a salutarci con quella dolcezza dei moribondi
e dei loro ormeggi sicuri in vita,
dove dovrei andare, se si possa sapere
per tenervi la mano
o portare i vostri volti immutabili
in serra
prima che un cumuletto di terra
venga chiamato mio o tuo o vostro
il pronome concavo
che ci protegge da ogni ferreo inferno.

*

sappi fin d'ora, allora, che ho conservato tutto anch'io
e forse vorrò mischiare e elemosinare
ricordi e aneddoti e storie brevi e brevissime
avere la mia collezione intera
da uno a enne cose di te
e mai potrò se non immaginarmelo
l'archivio dell'angelo
che ha spesso taciuto sull'amore
a parte quel giorno di sole calante
edera da balcone a balcone
l'avvinghio avventizio
l'avvenimento e il mancato avvertimento
della reciproca e ripetuta dovunque
sparizione.

*

davvero pesi come la corolla
di un mughetto?
così ti ho sempre portata
su ogni santo terreno
amore.

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