A forza di dolcezza persuasiva, la sua bontà mi diventò familiare e quasi personale. Ma allora mi sembrava di cominciare a barare con il mio famoso destino, con la mia ragion d'essere come la chiamavo, e da quel momento smettevo bruscamente di raccontarle tutto quel che pensavo. Me ne tornavo tutto solo a me stesso, contentissimo d'essere ancora più felice di prima perché avevo portato nella mia solitudine una nuova ragione d'angoscia e qualcosa che assomigliava a un vero sentimento.
Louis-Fedinand Céline, Viaggio al termine della notte