è nato un lichene sulla sponda del tuo riposo bianco,
creatura che coltivi senza intenzione,
il tuo marmo trasuda mentre attendi una visita cara
e sono così assente,
è snervante esserti figlia,
non riparare da te, nelle nostre mimiche sul tavolo,
non ridere
e vederti solo in quegli occhi eterni
sul punto di tracimare
mi resta lo sperare che ti sia di compagnia
un fiore così arcaico
una crosticina
tra te e la tua infinta terra
immaginare la tua ultima coltivazione
o la prima in cui mi porterai
come vecchia bambina.
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