domenica 12 ottobre 2025

io celebro il tuo passo di uccelletto, la tenera, la disperata

distrazione del capo, mentre mi stendo sopra la rovina,
faccio scudo al tempio
con questo corpo che non è più vita nella tua
vita, e tu vieni
e fai parte del silenzio, mentre quella si sporge dall’ombra,
la vedi?
come affiora dal nero della terra
il continuo, il sommerso nonnulla del dolore umano
e vorrebbe soltanto le tue mani, le braccia da lavoro che tu
apri
ancora, sotto uno spicchio fragile di sole, a consolare
una bambina di tanto tempo fa.

Maria Grazia Calandrone

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