sabato 20 settembre 2025

Ecco il mondo — se potessi lacerarlo se potessi lacerarmi.

Una voglia di gridare, di piangere, dentro di me un bambino singhiozza sulle mie ginocchia, la strada è lunga e dilaniata, e io non posso camminare ed io non posso cantare, una canzone come un sole una canzone che vorrebbe vivere, una canzone che apre l’occhio una canzone di grida e balbettii — una canzone così stupida, così stupida… Niente, dunque, zampillerà fino al bordo delle parole! ...una canzone in me, un singhiozzo, un singhiozzo di più nel mondo, che monta, che monta e che grida: ABBASTANZA — ABBASTANZA e non ancora ABBASTANZA! Non abbastanza della morte, e tuttavia, abbastanza della vita! Abbastanza di tutto, e non abbastanza di niente… — Vi dono la mia morte, che ve ne pare? la mia vita, che ne farete? che cos’è la mia vita? una canzone un singhiozzo un singhiozzo tanto piccolo nelle orecchie del mondo, un singhiozzo in una foresta di singhiozzi… Un singhiozzo — NON ABBASTANZA!!! Ecco il mondo — se potessi lacerarlo se potessi lacerarmi.ù

Ecco la mia firma: voglio che mi si risponda Ecco il mio grido: quale è l’orecchio che mi ascolta? Chi gira intorno a me?
Chi beve la mia vita dal mio bicchiere? Io voglio la mia parte di cose create e increate La mia parte di rumore umano La mia parte di solitudine. La mia parte di roccia. La mia parte di niente La mia parte di Dio.

Benjamin Fondane, da Le mal des fantômes,Préface en prose

traduzione di Alice Gonzi

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