venerdì 14 marzo 2025

Come una cosa.

Come le cose
del mondo che rimangono
cose. Cose ignote
e sole. Silenziose.
Tu lo sapevi da sempre
che io non ero là
ma nel dolore
delle cose, delle cose
del mondo che rimangono
cose. Io non ero là,
perché il dolore
è nella pagina piena
di cose, di cose ignote
e sole. Silenziose.
Tu lo sapevi da sempre
che io ero il nome
delle cose, nella pagina
infinita e stretta
su di sé, come una cosa.

*

Perché essere in questo luogo
è molto, e certo dire
dove siamo
è nostro compito.
Oscurità e acque,
albe, ventre dell’inferno,
albero di prua, inseguimento.
E, vedi, il corpo,
il nostro corpo soltanto
può dire
bianco, tellina, lontano,
vento. Blues, inverno, ombra
delle cose, aldilà.
Ascolta,
bacio.

Antonio Santori

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