era
il tuo odore
a metà tra il prato
e il lievito vanigliato
erano le tue mani
a metà tra l'invisibile
e il falegname
forse eri solo infarinato
di sostanza impalpabile
e pieno di schegge sottopelle
- animelle
se avessi soffiato
saresti sparito?
un sofferto ricordo
di incompiuto
per le tue terre confinate e il tuo campo divino
così ti penso
il cuore mi volta le spalle
vorrebbe così solo
fare a pezzi il cielo
*
c'era già nel tuo passo
scalzo
dalla mia parte del letto
la partenza improvvisa e cupa
il portento del silenzio
le finestre chiuse in pieno giorno
i fiori enormi che salivano
le scale con un piede solo,
li lasciavo morire
con la stessa prevista morte
per foglio e doglio
di un figliolato
amore quotidiano
un pane che resta intero
sul tavolo digiunato serale.
*
se da mattino a mattino
sparisce quasi tutto
si svuotano
i tempi
e i tuoi occhi come templi,
e ci prego dentro
aiutami
col tuo cruccio di madre
chiedimi cosa mai vorrei mangiare
dove dormire
dopo il centesimo sogno brutto
fatti letto, non farmi toccare terra
che scalza e felice con te dondolo
nella prima promessa.
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