giovedì 7 maggio 2020

da un certo giorno provò a sfidare la vita - non devi più cambiare cambiare, si disse o le disse, gemella indesiderata, di brutto aspetto, magari domani portarmi via qualcuno o il tavolino degli amici trovarlo vuoto, il barista ignorare il dolce preferito, l'amica non telefonarti, l'antica figlia segnarti le ore davanti alla porta come l'altezza mancata di volta in volta, la donna andata di testa che si presenta con una parola inventata di sana pianta,

la sfida era ancora stesa sul letto e le parlò come un ordine detto dall'alto: oggi non ti alzerai  e non metterai piede fuori dalla porta e non scenderai altri piani e non darai spiegazioni ultraterrene,come da cent'anni ti inventi malleata come l'acqua su ogni sasso o roccia, il tuo unico agguato sarò io, teso e scoperto, più ridicolo di giorno in giorno, insetto dietro il vetro con il fiore mancato.

(il nome della rosa scritto a matita
mia piccolissima ape
stordita
antennista con eccesso di frequenza)

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