sabato 4 aprile 2020

L’uomo nato per coltivare
Il piantatore di alberi, il giardiniere, l’uomo nato per coltivare, le cui mani si protendono sotto terra e germogliano,
per lui il terreno è una droga divina.
Entra nella morte ogni anno, e ritorna esultante.
Ha visto la luce riposarsi nel cumulo di letame, e rialzarsi nel frumento. Come una talpa,
il suo pensiero corre lungo la cima dei filari.
Quale seme miracoloso avrà inghiottito
perché dalla sua bocca fluisca il discorso senza fine
del suo amore
come una vigna che si aggrappa alla luce del sole,
e come acqua che scroscia nel buio?

Wendell Berry, L'uomo nato per coltivare, da La rivoluzione del contadino impazzito

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