Caro
signor Boyce,
mi rincresce terribilmente essere il primo a comunicarle che la povera signorina Brennan è deceduta.
Conserviamo la sua testa qui in ufficio, in cima alle scale, dove si fermava sempre, sorridendo a destra e a manca e bevendo acqua da un bicchierino di carta.
Si è sparata alla schiena con l'aiuto di uno specchietto, ai piedi dell'altare maggiore della cattedrale di St. Patrick, il giorno di martedì grasso. Frank O' Connor si trovava dove sta sempre il pomeriggio: seduto in un confessionale, faceva finta di essere un prete e prescriveva penitenze a una povera donna. Ha udito lo sparo e si è precipitato fuori e ha visto la nostra povera autrice stesa a terra; l'ha sollevata e, temendo lo scandalo, è corso all'ingresso della chiesa e l'ha infilata nella cassetta delle offerte.
Era molto minuta: O'Connor afferma che vi è entrata facilmente. Provi a immaginare come si è sentito il giovane curato che quella sera ha aperto la cassetta e ha trovato la defunta raggomitolata, immersa in quello che, poi è stato accertato, era il sonno della morte. Ci sono voluti sei energici sacerdoti per tirarla fuori; poi ci hanno chiamato, noi siamo accorsi, l'abbiamo prelevata e l'abbiamo riportata qui, sulla porta del suo ufficio.
Non sapremo mai perché ha fatto ciò che ha fatto (spararsi) ma crediamo che abbia agito così perché beveva e era infelice. Era un'ottima persona, una persona molto autentica, due piedi, due mani, tutto quanto. Ma ormai è troppo tardi per rimediare.
Ho un sacco di autori vivi, signor Boyce: se ha qualche domanda in proposito e vuole sapere qualcosa di loro sarò lieto di aiutarla. Quasi tutti si sono fatti fare dei ritratti fotografici pronti da incorniciare, alcuni a grandezza naturale, altri persino en famille, come amiamo dire con il nostro stile New Yorker, affabile ma anche decisamente brioso e. oserei dire, pungente. E grazie per il suo cortese interessamento per la sfortunata signorina Brennan. Sono felice di sapere che qualcuno la ricorda.
Da parte sua, temo che si limiterebbe a sputarle in un occhio. E' sempre stata un'ingrata.
Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva.
cordialmente,
William (Bill) Maxwell
mi rincresce terribilmente essere il primo a comunicarle che la povera signorina Brennan è deceduta.
Conserviamo la sua testa qui in ufficio, in cima alle scale, dove si fermava sempre, sorridendo a destra e a manca e bevendo acqua da un bicchierino di carta.
Si è sparata alla schiena con l'aiuto di uno specchietto, ai piedi dell'altare maggiore della cattedrale di St. Patrick, il giorno di martedì grasso. Frank O' Connor si trovava dove sta sempre il pomeriggio: seduto in un confessionale, faceva finta di essere un prete e prescriveva penitenze a una povera donna. Ha udito lo sparo e si è precipitato fuori e ha visto la nostra povera autrice stesa a terra; l'ha sollevata e, temendo lo scandalo, è corso all'ingresso della chiesa e l'ha infilata nella cassetta delle offerte.
Era molto minuta: O'Connor afferma che vi è entrata facilmente. Provi a immaginare come si è sentito il giovane curato che quella sera ha aperto la cassetta e ha trovato la defunta raggomitolata, immersa in quello che, poi è stato accertato, era il sonno della morte. Ci sono voluti sei energici sacerdoti per tirarla fuori; poi ci hanno chiamato, noi siamo accorsi, l'abbiamo prelevata e l'abbiamo riportata qui, sulla porta del suo ufficio.
Non sapremo mai perché ha fatto ciò che ha fatto (spararsi) ma crediamo che abbia agito così perché beveva e era infelice. Era un'ottima persona, una persona molto autentica, due piedi, due mani, tutto quanto. Ma ormai è troppo tardi per rimediare.
Ho un sacco di autori vivi, signor Boyce: se ha qualche domanda in proposito e vuole sapere qualcosa di loro sarò lieto di aiutarla. Quasi tutti si sono fatti fare dei ritratti fotografici pronti da incorniciare, alcuni a grandezza naturale, altri persino en famille, come amiamo dire con il nostro stile New Yorker, affabile ma anche decisamente brioso e. oserei dire, pungente. E grazie per il suo cortese interessamento per la sfortunata signorina Brennan. Sono felice di sapere che qualcuno la ricorda.
Da parte sua, temo che si limiterebbe a sputarle in un occhio. E' sempre stata un'ingrata.
Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva.
cordialmente,
William (Bill) Maxwell
Maeve
Brennan
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