giovedì 13 febbraio 2020

la carta piange
è così bianca, la tengo nella mano
al centro della stanza
è sfibrata;
così lontana è la casa
così vuota al centro,
come un chirurgo
cerco nel suo ventre le parole,
ma sento un buco
ne avrà perse cento;
la piego in due, lembo su lembo,
con le mosse gracili di un malato;
partiremo insieme, le mento,
è vicino vicino
il paese del rintocco.

1 commento:

  1. https://www.larivista.ch/wp-content/uploads/2018/12/Ovidio3-512x512.jpg

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