venerdì 22 novembre 2019

c'è un giorno
in cui tu parti di continuo;
non sei morto, né un commesso frenetico

di te stesso
guardi a lungo nel vuoto, sveli,
da chissà quale precario posteggio
dove di tanto in tanto appoggi il ginocchio,
vedo nelle macchie d'olio il tremolio del tuo cielo, le labbra mute che si muovono

colorano e scolorano
poi saluti con quel tono delle nenie
quel vago fraseggio di chi non ricorda

il ritorno.

3 commenti:

  1. firuli'firula' ( «Ebbene sì, maledetto Carter! Hai vinto anche stavolta!» )

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  2. Adesso lo yogurt. La coppa amarena è in arrivo ( le abbiamo ordinate domani )




    - Ti ricordi se le hai spiegato che cosa significa déjà vu? Tolse un po' di yogurt dal cartone con il cucchiaio, parve avere un'esitazione, immersa nei suoi pensieri.
    - È già successo, - disse finalmente.
    - Che cosa?
    - Che mangiavo lo yogurt, seduta qui, parlando di déjà vu.
    - Non voglio neanche sentirtelo dire.
    - Lo yogurt l'avevo sul cucchiaio. Ho visto tutto in un lampo. Tutta questa esperienza. Naturale, latte intero, magro.
    Lo yogurt era ancora sul cucchiaio. La guardai metterselo in bocca, pensosa, cercando di confrontare l'azione con l'illusione di un originale identico.

    (Don DeLillo)

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