bava delle domeniche
a segnare fino ai fuochi
la bocca del vulcano ora miniatura
mania di mani in mini concerto
lapilli che cadono bassi
rombi come nel timpano del sordo
indistinti sfrigolii
e alchimie solitarie
per cento commensali
che da cento anni
non si presentano
chiusi nelle tovaglie,
allegria di tele indistese
pile di anni da spostare
talvolta qualche minuscola larva
non nata nella piega
nessuna crosta di pane
è stata spezzata, nessuno mi ha più mangiata
particola sostantiva
che prega la sacra famiglia fantasma.
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