quanta tenerezza sai assottigliare
la guancia cava, l'occipite sporto,
un balcone anonimo di un metro
un secchio dove l'occhio è rimasto annegato.
- quanto sai, poco, tanto,
i tralci maturi, i merli golosi, furiosi nettari,
distilli un passato
come fosse annidiato, condannato o accantonato
alla sua specie,
a una specula di luna che ogni acqua raduna.
Nessun commento:
Posta un commento