Ci sono stato sempre. Qualche volta ero più giovane e avevo più forze. Altre volte avevo più salute e avevo più soldi. Sono passato attraverso le sere che mi intenerivano nell’attesa che fosse una sera buona, che non ci fosse animale a sbraitare il suo urlo alla luna e a me, che non arrivasse la bestia che escludeva il bacio o, quantomeno, che non aprisse le sue fauci per un morso di bene che aspettavo con la carne aperta. Sono stato bravo, sono stato bravo bravo. E sono stato buono, buono buono, per quanto buono io non sono mai stato, ma solo un cucciolo ferito tutte le volte che nessuna madre d’amore veniva a leccarmi le ferite.
Ho avuto la fortuna di amare molto e di essere molto amato. Ma sono cambiato e ho imparato che non posso più sopportare nulla e tutto. Ho imparato che mi devo proteggere perché io sono sempre ferito, sempre ferito ferito, e non mi so medicare se non con l’aiuto di angi tode, ma anche le bende e le mani prima o poi finiscono. Devo starmi attento, io. Che mò non c’è più la salute e non c’è più la giovinezza e manco i soldi per curare la vecchiaia e gli acciacchi. Mò non è più il tempo di morire ogni giorno, non me lo posso più permettere, visto che sicuro c'è una morte sola che mi morirà una volta, solo.
Luigi Romolo Carrino
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