domenica 2 giugno 2019

arriva che è amico di tutti, ha già portato il camion in deposito, svuotato un cargo di immondizia, il resto lo passa dal macellaio musulmano, scarica quarti di bue, il cane strappa davanti alla bottega, il sangue non lo tiri via con nulla,
esce dal macellaio, ancora amico di tutti, le braccia larghe sulla porta, dondola e dice saluti a voce alta, la bocca dei marocchini è stretta, nessuna grande vocale su cui trascinare, prendere tempo, la nostra lingua lenta, la quasi scomparsa dell'uso degli occhi, ricordi sempre più deboli, invenzioni;
i morti dopo qualche tempo sembrano inventati, si portano via i vivi consanguinei, v. non è più sceso al bar dopo il suicidio di suo padre, v. guardava sempre a destra e si giocava le dita, guardava sempre fuori dal finestrino, osservava tutto di lato, le spalle orizzontali come i dipinti egizi, un occhio espanso, la bocca storta, sua mamma non riusciva a lavarlo, certe sere voleva uscire a ballare, una volta chiese ad uno di scoparla nell'androne, il marito le spense il telefono sul comodino, non avevano colpe, avevano i peccati senza assoluzioni, avevano tutte le assoluzioni, il marito si assolse e sciolse tutto il sangue nella doccia, v. non scende più al bar, guardava verso il banco delle paste. d'estate la scelta di paste è poca, lei ha detto che era morto dopo due anni.

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