venerdì 3 agosto 2018

Ti vedo bella di un disagio appena vedo
incerti questi passi, le mani tue erano sporche di quel sangue
immaginato da chi non ama e perde solo pezzi
di un'intesa. Le nubi s'arrossarono.
Piangeva terra, la fredda schiuma, quando una punta 
e il sole antico scaldarono muscoli e mente e al bene,
alla tua bocca assurda
venne il bene.
E io che ti franai nelle tue mani assise,
io sono ai seni del domani e sei la donna illesa
tu sei più bella. Io cercavo la natura compromessa,
lo stiramento d'anima, l'abuso verticale.
E già nel tempo, al battito di un cuore raggelato
trovai misura per ogni nostra spinta nel pudore.
Ma sono innamorato,
guardo il tuo collo e sento l'anima nel corpo
andare.
Vladimir D'Amora

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