avvicinavi più che potevi la statuetta del bambino gesù, per vederlo in faccia, come ti guardava o se guardasse al di là della tua testa, ovunque lo girassi c'era un occhio che non ti mollava e la manina destra alzata come quando il prete finisce la messa, la boccuccia rosa geranio, forse un rossetto ma restava sconosciuto, non scalciava, non piangeva, nei libri indossava delle vesti a campana e lui dentro appeso come batocchio, tenuto su dal colletto a soffietto, era quasi sempre biondo, era sempre rubizzo, sanissimo come volevano le madri, grassoccio sui ginocchi, e la madonna lo ammirava in ogni momento e se invece lo teneva in braccio era pacatamente superba, immune da ogni miscredente, iride lucente con le palpebre a riposo come osservasse un soffitto e lo bucasse e facesse piovere dentro.
il problema era dove tenerlo fino a dicembre per non perderlo, le istruzioni era chiare, mettilo al sicuro, ma meno dove fosse questo posto, non chiedevamo, pareva assurdo non sapere un nascondiglio, noi che ne eravamo piene e accorgersi all'improvviso che erano tutti inutili allo scopo, era scoperti da tempo, artefatti, immaginati forzieri, buchi, pile di lenzuoli pendenti, che ingenuità e umiliazione improvvisa, non possedere che cose sconsacrate, altri bambini ma molto più finti, disarmanti.
stesso problema mio, senza contare che Kelly, il pastore teutonico che fece un pezzo di strada con me, avrebbe potuto farlo a pezzo come aveva già fatto per il serpente e le pantofole dell'uomo ragno. Alla fine avevo pensato pure di mangiarmelo ( e non è detto che non l'abbia fatto )
RispondiEliminacome i comunisti! :)
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