lunedì 8 maggio 2017

finiremo in una cornice, poggiati sul comò, sorridenti come non lo siamo stati mai
inizieremo a sognare bambini con vestiti bianchi appena tolti dallo stendino
andremo in fondo alla nostra vita
ricorderemo il luccichio del dito mentre si parlava di questo o di quello a un tavolino
avremmo sperato di veder crescere qualcosa dalla terra da noi preparata
ci tornerà in mente come correvamo con la bici con la sensazione di nessuna strada, di nessuna fatica, del vento dolcissimo, di poter tornare subito indietro
penseremo a cosa pensavamo davanti al lago, allungando le braccia l'uno verso l'altro, nel mondo improvvisamente scomparso da ogni lato
capiremo che la prima regola di una casa è imparare come chiudere bene e quando aprire e talvolta perché
diremo più volte, spesso senza pronunciarlo, non andare troppo lontano
diremo più e più volte, senza spicciare parola, torna presto
staremo molto più da soli con la bellezza delle cose, di certe parole
ai parenti non diremo più niente, come fosse niente
saluteremo chi amiamo contenti, che non si accorgano della dolorante cicatrice del bisogno
vedremo quella luce, quella che si disfa per tutto il cielo poco prima dell'arcobaleno
pioverà quasi sempre ma non ci riparemo
non sarà necessario.





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