sabato 1 aprile 2017

Vedo ora, mentre invecchiamo,
che sei la mia giovinezza. Tu 
con la gonna vela
nella fenditura delle gambe 
sul terrazzo di via Sabotino e i capelli
cinti e i piccoli globi sotto l’incollo
della maglia di lana rasa. E
che è tua questa missione. Di
non farti spettacolo
dell’assopirsi, di non vestire - tu
che mi sei giovinezza - la ripetizione
la rassegnazione, l’anima offesa. Ma
di restare luce
ai miei occhi che abbuiano e
di essere nuda per sempre
che è il tuo vestito
che non si può gualcire.


Ivan Ferrari

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