ballavano la cumparsita
con le dita aperte sulle scapole
ridevano tra loro all'ingresso
inciampavano di proposito
si toglievano l'un l'altro la polvere di dosso
e il fogliame dalle robe da lavoro
la cena restava sul suo fuoco;
era fine estate
erano con indulgenza un poco invecchiati
tornavano in cucina gancio su gancio
fino al mignolo, piccolo e impudico;
quelle sere si preparava la galzega
nel bicchiere versavano il sorriso
che aumentava la sete, che toglieva l'appetito.
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