lunedì 9 gennaio 2017

Non sei contento del possesso dei giorni?
Temi di perderlo? Credi d’esser da più
di ciò che sempre muta e viene disfatto?
Non ti basta quel po’ di sole che ancora
investe il tuo corpo che invecchia? Guarda,
stamani disfano il tetto della casa di fronte.
Mettono a nudo i correnti, ch’erano marci.
Li mutano. E intanto ripiove. Lesti li ricoprono,
con le tegole vecchie. E i coppi restano,
a mucchi, sul colmigno. E subito il sole
che torna luccica sulle tegole ignude,
e tu ti senti in cuore un di più che ti strugge
– vergognati – d’amore per te, mentre in cielo
rulla un tamburo lontanissimo, azzurro,
per la tua libertà, che è un grido che vola.


Carlo Betocchi