domenica 29 gennaio 2017

lo chiamiamo elaborazione del lutto
in realtà è rielaborazione dell'amore, fino alla sua essenza.
ogni vero amore lascia un'essenza.
e questa la risentiremo, in una parola, un volto sconosciuto, un modo di camminare,
la riconosceremo come avessimo un senso in più, come succede ai profumieri o agli assaggiatori di vini, che imparano a scindere le essenze.
se ciò non succede, non avremmo amato o l'amore non ci avrà insegnato nulla.

*

eppure non c'è nulla che non si possa disimparare.

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qualche pezzo del meccanismo si perde o si blocca e quando pensi che riparta come è sempre stato, senti il clang dell'inceppo, a volte puoi fare con meno, spesso non puoi più farci niente.
l'abitudine è una resa dolcemente triste.

*

solo al pane non mi abituo.

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