martedì 17 gennaio 2017

Non è la costruzione il lieto dono

della natura. Un fiore chiama l'altro.

Sandro Penna




dovrei svegliarmi con la tua poesia
come se fosse vero
come fossi vero,
tra un verso e l'altro
sull'assolo del mio cuore
ti inserissi, coro, controcanto,
ventriloquo del mio tempo buttato
quel momento del mattino
in cui perdo la mano sull'alfabeto

*

è arrivato il dolore freddo
a temperatura ambiente
mentre cammino non sento
altro che un piede dopo l'altro,
questi sono i giorni dell'animale imbalsamato
mi fissa dalla parete 
gli dico
non ti ho mai ucciso
eppure da quel muso, dal pelo pettinato
dal bagliore del dente acuminato
mi sento l'ergastolano,
ciò che è vissuto chiuso in testa
un mobile immobile coperto da un lenzuolo
nella casa sequestrata
del delitto coagulato
e ho un gessetto in dotazione
con cui segnarmi e al minimo sbiadire
quel giorno ricalcarmi.