domenica 14 settembre 2025

 Ben presto verranno a sapere

(tu forse dimenticando…)
la solitudine cos’è se disarma
in un sopore d’animule.
Ma saranno mai soli, sapranno
mai cos’è una passione?
Dondola a un vento il canale,
e tu che ringhi
andrò via, me ne andrò
− lo so: non ci credono.
Qui sepolto ti vedono, solo,
con l’arroganza d’averci creduto.


Ferruccio Benzoni

sabato 13 settembre 2025

 quando insieme tacciamo

lontani

la mano sullo spigolo del tavolo

senza sapere che farcene

di noi

verso sera

il giorno quasi andato

come le scarpe dello scorso inverno

allora sento

che la vita si è messa in attesa,

non siamo mai preparati

quando ci dice

domani arrivo

con una piccola esperienza di cielo,

questo possiamo tentare

un azzurro comune

mezzo lago asciutto nell'occhio

che piange da solo.





mercoledì 10 settembre 2025

Dal luogo in cui abbiamo ragione

i fiori non spunteranno mai
in primavera.
Il luogo in cui abbiamo ragione
è duro e a lungo calpestato
come un cortile.
Ma i dubbi e gli amori
rivoltano il mondo
come una talpa, un aratro.
E sentiremo un sussurro
dove la casa in rovina
un tempo sorgeva intatta.


Yehuda Amichai

domenica 7 settembre 2025

venerdì 5 settembre 2025

 Mi chiedi – l'ora è di notte

Venere sopra le antenne
domani un confine brumoso
da valicare domani –
"Ma dove sta il nostro cuore?".
Quieti sediamo nell'ombra
fra oggetti usati da tanto
né conosciamo risposta
solo teniamo l'istante:
il poco o niente che siamo.
E qui restiamo ad attendere
di farci vuoti nel sonno
quindi al mattino salire
da un'acqua fonda lustrale
verso una terra d'inizi.
Elio Pecora

sabato 30 agosto 2025


 Oscar Ghiglia

martedì 12 agosto 2025

È rimasta laggiù, calda, la vita,

l’aria colore dei miei occhi, il tempo
che bruciavano in fondo ad ogni vento
mani vive, cercandomi.
Rimasta è la carezza che non trovo
più se non tra due sonni, l’infinita
mia sapienza in frantumi. E tu, parola
che tramutavi il sangue in lacrime.
Nemmeno porto un viso
con me, già trapassato in altro viso
come spera nel vino e consumato
negli accesi silenzi.
Torno sola
tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo
roseo sugli orci colmi d’acqua e luna
del lungo inverno. Torno a te che geli
nella mia lieve tunica di fuoco.
Cristina Campo