sabato 15 novembre 2025

tu che incantatore di insetti

prevedevi l'esigua prolificità dell'albero
o di un solo ramo
caro braccio, brindillo
che non troncavi
e di anno in anno
attendevi anche una sola mela
un occhio rosso spalancato e stanco
di vecchio che resta attaccato al suo picciolo
stremandosi nell'afa e nella gelata di pianura;
ogni tanto pare anche a me di precipitare
dopo tanto confondermi sul giorno
ammaccarmi e scartarmi dalla dura mano
non adeguata alla tua vivezza
ma anche così non ti abbandono,
anemometro
ti indicherò da che parte si respira
girerò su me stessa
nell'angolatura, cigolando ogni volta
che passa il tuo ricordo.

giovedì 6 novembre 2025


 


Dammi qualcosa che non muoia, Christian Bobin – Édouard Boubat

martedì 4 novembre 2025

 Il peggio è che non sopporto più l'impossibile.


Pier Paolo Di Mino

lunedì 3 novembre 2025

 Sul bianco della brina a lenti fiocchi

si perde un po' di neve silenziosa;
tu avevi un'ombra nera dentro gli occhi,
ogni giorno ti toglieva qualcosa.
Fa così freddo, ti copro i ginocchi,
tu segui la tua ombra misteriosa,
quella farfalla nera, viva e greve,
non l'hai neanche guardata, quella neve.
Patrizia Valduga

domenica 2 novembre 2025

sono anni che guardo le case, le case degli annunci immobiliari, le case abbandonate, le case dei condomini, le case singole coi loro giardinetti di un metro quadro, mangiati dalle varianti;

compilo le due righe di ricerca su idealista ed ecco una lunga teoria di case di ogni tipo, tutte disabitate, tutte solissime, come quella volta che mi occupai io di pubblicare l'annuncio di una cara casa: ogni giorno andavo a vedermi le foto di quelle stanze in cui ero stata felice, quelle camere che mi avevano protetta, quel tinello con tavolino di formica da spostare dal muro per poterci mangiare, lì dove abbiamo parlato e riso per ore, perdendo il senso del tempo, una delle rare felicità: dimenticarsi il tempo. 

guardavo l'annuncio ed ero sempre tentata di cancellarlo - la tremenda cosa di sbarazzarsi di una specie di corpo ancora caldo - o di appioppargli un prezzo altissimo, da allontanare qualsivoglia compratore oppure di scrivere nelle descrizioni tutto quello che la casa aveva dato ai bambini, a noi, ai vecchi. posso solo immaginare con quanta velocità chi cercava casa sarebbe passato alla successiva pensando a dei pazzi o a un errore e il fioccare di reclami o messaggi tipo: ma si può sapere come è il pavimento, come sono gli infissi, c'è o non c'è il riscaldamento autonomo, quanto si paga di condominio. vendere una casa amata per anni è come vendere buona parte di se stessi, l'anima al diavolo e questo mio è proprio il tempo di quel preciso commercio. (...)

 


mercoledì 29 ottobre 2025

 

Ho sbagliato vita e quella che conduco

è scritta da nessuno

in una lingua che io non capisco.

Chiudo il libro e gli occhi,

per non veder la luce di quel che mi è negato.

Come chi sbaglia treno in un libro diverso

ho sbagliato la vita

e non so dove mi conduce

questa teoria di errori

 

Juan Vicente Piqueras