martedì 8 agosto 2017

‘Scusi, mi consideri un sogno’.
 Max Brod, Franz Kafka. Una biografia



questo fresco di poco conto
che arriva nella città di cartepeste
fa un passo avanti e uno indietro
come uno che si vergogna a chiedere qualcosa
e mai si capisce del tutto
cosa succeda
dietro la scena
quanta finzione ci serva.

*

cavi e lune come fari
cani di padroni avari

*

quanta poca libertà ho esercitato
ho spaccato frasi con l'accetta
ho ceduto il passo sulla mia unica strada
ho chiuso gli occhi per vederti meglio
neanche tu mi scorgevi nascosta dietro il mignolo
ho giocato alla bella statuina
tutta chiacchiere e distintivo
per mangiarti meglio, cibo per digiuno,
nel piatto che mi apparecchiavo vuoto.

*

la maggior parte dei miei giorni
può seriamente finire
con
che ridere, che ridere.




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